La diffusione sempre piu’ affermata dell’e-learning permette al mondo scuola, alla didattica e soprattutto alla formazione in servizio di affacciarsi costantemente oltre i confini nazionali nell’intento di conoscersi, confrontarsi e arricchirsi vicendevolmente tramite scambi di esperienze, intrecciando i vari scenari formativi. Un’occasione preziosa nell’ambito della professione docente a cui Anitel tende per vocazione nativa, basandosi sulla collaborazione. Ed ecco quindi realizzarsi una prima esperienza con colleghi europei, in questo caso Danesi, che ci hanno onorato della loro visita.

Il loro tour comprendeva alcune visite a situazioni significative circoscritte, per ragioni di tempo e di spazio, al Nord Italia tra le quali l’Istituto Bodoni di Parma e l’Istituto Versari di Cesena per osservare in diretta esperienze realizzate da soci Anitel. L’intenzione è quella di continuare a sviluppare nuove possibilità organizzando confronti professionali con colleghi di altre nazioni europee.
(Valerio Pedrelli)
La visita a Cesena (in collegamento con Castel del Piano)Non sempre le scuole italiane sono indietro rispetto al resto del mondo, talvolta siamo proprio noi a “segnare” la via: l’incontro che si è tenuto il 20 settembre ne è una dimostrazione. Ma ecco i fatti: dalla Danimarca sono giunti a Cesena , un gruppo di insegnanti guidati da Annelise Agertoft, dell’associazione danese di insegnanti per l’E-learning

I docenti erano attesi dal Prof. Gioachino Colombrita, all’Istituto Iris Versari di Cesena, le cui alunne di classe 4° erano già in videoconferenza e a Scuola 3d con un gruppo di alunni di 1° Media dell’Istituto Comprensivo O.Vannini, di Castel del Piano (Gr).
Con una breve presentazione il Prof. Colombrita riepiloga sinteticamente le tappe della sua lunga esperienza condivisa e collaborativa, inizialmente con scuole americane e successivamente con scuole italiane, in particolare classi di insegnanti appartenenti al gruppo dei Folli-Creativi; si parla anche di Synestesinet con i suoi percorsi sinestetici, nonchè di Moodle e del suo uso condiviso per la costruzione di percosi educativi fra alunni lontani, così come sperimentato negli anni precedenti; poi la conversazione verte prevalentemente su
Scuola3d e sul suo utilizzo da parte di scuole italiane che, in modo forse unico, sperimentano da alcuni anni la didattica3d.

Le reazioni dei docenti danesi sono molto positive: non si aspettavano di certo tale e tanta cooperazione tra scuole italiane.
Nonostante ciò molti problemi attanagliano quotidianamente la vita didattica: non sarebbe forse l’ora che si partisse con lo sbrigliare proprio quelli che bloccano le nostre “vie scolastiche” migliori?
Gioachino Colombrita, Nicoletta Farmeschi